Progetto per qualcosa di buono

Progetto
per qualcosa di buono
 

Video di presentazione
del progetto per qualcosa di buono.

 

Intervista a Beppe Frattaroli
20 settembre 2004

 

Il progetto per qualcosa di buono nacque nel 2004 da un’idea di Beppe Frattaroli, sviluppata con Padre V. D’Adamo (in quel periodo rettore della Cappella Universitaria di Roma), Caterina Boca(Caritas di Roma) e i giovani che gravitavano intorno alle attività della Cappella. 

 

Tale progetto perdeva il nome dal secondo cd di Beppe e si proponeva, non solo attraverso la musica, di contribuire a sostenere i programmi di sviluppo, bisogni, sogni e speranze di realtà disagiate.

La presentazione ufficiale si tenne l’8 maggio 2004 presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma.

 

Alcune immagini della presentazione del progetto e relativo cd

Il primo impegno fu di far conoscere la realtà dei bambini di strada di Kinshasa e di un Centro, quello dei gesuiti congolesi, che offriva loro un aiuto, una casa e un futuro, attraverso un programma di reinserimento nella società e, laddove possibile, nelle famiglie di origine. Nel corso dei concerti di Beppe, la divulgazione attraverso le immagini e le foto pervenute direttamente dal centro sensibilizzò molti donatori (spesso anche anonimi) e grazie al denaro raccolto fu possibile migliorare l'edificio che accoglieva i bambini ospiti del Centro, favorire il reinserimento nelle famiglie di origine dei piccoli ospiti, acquistare materiale didattico, e contribuire alla realizzazione di un laboratorio di falegnameria.

Il 21 maggio presso la Cappella degli studi - Università La Sapienza di Roma, Beppe e gli altri promotori e sostenitori del progetto Per qualcosa di buono, incontrano p. Mbuta  Bakwem, responsabile del “Centro dei bambini di strada di Kinshasa”

 


Nel 2007
Il progetto
per qualcosa di buono adotta Srebrenica

Nel 2007 (dicembre), con l'uscita del nuovo album di Beppe Frattaroli, Nel libero arbitrio, il progetto Per qualcosa di buono, in collaborazione con l’etichetta discografica Storie di note,  sostenne la campagna Adopt Srebrenica, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Alexander Langer  e l'associazione bosniaca Tuzlanska Amica.

Alcune immagini della Bosnia

 

Questo sito utilizza i cookie.

Utilizziamo i cookie per permettere una migliore esperienza di navigazione. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.